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07/05/24

20 - la Giornata del Contemporaneo



Da vent'anni la Giornata del Contemporaneo è la grande manifestazione promossa annualmente da AMACI -Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno del Ministero della Cultura-Direzione Generale Creatività Contemporanea e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale -Direzione Generale per Diplomazia Pubblica e Culturale, che coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi espazi d’artista in Italia e all’estero con l’obiettivo di far emergere, in un solo giorno, la rete dei soggetti e delle realtà che promuovono l’arte dei nostri giorni e i suoi linguaggi.

Quest'anno sarà Sabato 12 ottobre 2024 che vedrà i musei associati ad AMACI, accanto a tutti i soggetti e alle realtà che aderiscono all’iniziativa, aprire gratuitamentele le porte per proporre un programma multiforme dedicato alle arti visive contemporanee in tutte le sue declinazioni, che coinvolgenon solo le grandi città, ma anche i centri più piccoli, da sempre molto attivi evidenziando l’importante funzione che il contemporaneo svolge nello sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese.

Il fil rouge di questa ventesima edizione è il tema dell’accessibilità, intesa in senso ampio come abbattimento delle barriere culturali, intellettive, sensoriali e architettoniche, per garantire il pieno accesso alla cultura contemporanea, in risposta alla necessitàdi ripensare il sistema dell’arte tramite una maggiore consapevolezza e una più̀diffusa sensibilità̀. 

Grazie alla collaborazione della rete diplomatica della Farnesina,da domenica 6 a sabato 12 ottobre 2024 la Giornata del Contemporaneo si estende anche all’estero con la Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art per una settimana di promozione dell’arte contemporanea italiana

Invito

La manifestazione si rivolge ad artiste e artisti, musei, fondazioni, gallerie d’arte, istituzioni e associazioni culturali e tutte quelle realtà che promuovono l’arte contemporanea - ma anche ad Ambasciate, Consolati Generali d’Italia e Istituti Italiani di Cultura - invitandoli a organizzare una o più iniziative e a presentare gratuitamente al pubblico mostre, incontri, laboratori ed eventi sabato 12 ottobre 2024.

 Per inserire l’iniziativa all’interno del palinsesto della Ventesima Giornata del Contemporaneo sarà necessario registrare il proprio evento sul sito amaci.orgtramite un form di adesione dedicato che sarà disponibile nei prossimi mesi. 

Per maggiori informazioni e chiarimenti scrivere a giornatadelcontemporaneo@amaci.orgo chiamare il numero 035 270272.La Giornata del Contemporaneo è promossa da AMACI-Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con il sostegnodel Ministero della Cultura-Direzione Generale Creatività Contemporanea,la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale -Direzione Generale perDiplomazia Pubblica e Culturalee si avvale della sponsorizzazione tecnicacon Artshell

06/05/24

Strip-tower alla Serpentine




Anche quest'anno la Serpentine presenta una nuova scultura di grandi dimensioni nei Royal Parks,  si tratta di un'opera dell'artista tedesco Gerhard Richter (nato nel 1932, Dresda, Germania; vive e lavora a Colonia, Germania). Situata sul piedistallo della Serpentine South, nei Kensington Gardens, STRIP-TOWER (2023) sarà esposta dal 25 aprile al 27 ottobre 2024. 

STRIP-TOWER (2023) amplia la continua esplorazione dell'artista della pittura, della fotografia, della riproduzione digitale, dell'astrazione e dell'approccio auto-scrutatore che hanno occupato la sua pratica per oltre sessant'anni.


Da quando è stata lanciata nel 1970, Serpentine è stata impegnata a lungo nel portare l'arte fuori dal tradizionale contesto delle gallerie e nel paesaggio circostante, offrendo agli artisti l'opportunità di interagire con l'ambiente immediato di Kensington Gardens.

Specifiche commissioni Serpentine di opere d'arte pubbliche hanno spaziato da un'installazione permanente di un cerchio di pietre e panchine di Ian Hamilton Finley per la mostra Inside Out del 1996. Negli ultimi anni, l’arte pubblica è emersa come un filone centrale del programma di Serpentine. Le presentazioni più importanti includono Turning the World Upside Down (2010) di Anish Kapoor, con quattro opere, tra cui i suoi iconici Sky Mirrors, collocati in luoghi in tutto il parco, la scultura finale di Fischli/Weiss Rock on Top of Another Rock (2013), la Fontana di Betrand Lavier ( 2014): e Relatum – Stage di Lee Ufan (2018-19). Nel 2018, la monumentale London Mastaba di Christo e Jeanne-Claude è stata installata nel Serpentine Lake e ha segnato la loro prima grande opera d'arte pubblica nel Regno Unito e l'ultima opera d'arte all'aperto completata durante la vita di Christo. Il progetto di realtà aumentata The Deep Listener (2019) di Jakob Kudsk Steensen, la commissione Taraxos (2021) di Sofia Al Maria e Pollinator Pathmaker (2022 - in corso) di Alexandra Daisy Ginsberg hanno portato nel parco una generazione più giovane di commissioni di artisti.


Immagini: STRIP-TOWER (2023) di Gerhard Richter © 2024, Gerhard Richter, Prudence Cuming Associates

05/05/24

The Phair alle OGR


 Quest'anno a Torino con la rassegna di Exposed la fiera dedicata alla fotografia The Phair si sposta presso gli eleganti spazi delle OGR, luogo che sicuramente accresce la bellezza dell'evento espositivo, che però lascia un po' di perplessità per la sistemazione degli stand che risultano fruibili in modo limitato da un percorso quasi obbligatorio.

Fra le tante stimolanti proposte segnaliamo la serie di scatti vibranti di Carolina Cuneo da VisionQuest 4Rosso  di Genova, il  progetto artistico di Luca Bani e Gael Del Rio proposto dalla galleria Noemi Gallery di Roma  o il processo creativo di Laura Pugno da Simondi.  


Particolare la proposta di Lorenzo Gnata con un progetto che partendo dalla fotografia si trasforma in scultura presente nello stand di Crag. Fra i premi assegnati molto bello quello di Spada Partners allo scatto di Francesco Impellizzeri da JVS Mvusevm e l’acquisizione della Fondazione CRT  del lavoro di V.Agnetti da Montrasio Arte di Monza. 

Nel complesso una bella edizione che necessita sicuramente ancora di qualche aggiustamento ma che potrà sicuramente diventare molto interessante.



















04/05/24

Anthony Caro 100




Presso il Waldfrieden Sculpture Park fino a Luglio 2024 ci sono le scultore dell'artista britannico Anthony Caro che quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. 




Anthony Caro (1924-2013), che lavorò come assistente di Henry Moore per un certo periodo dopo gli studi, creò inizialmente un primo lavoro figurativo prima di sviluppare il suo caratteristico linguaggio formale astratto sotto l'influenza dell'avanguardia statunitense. Caratteristico del suo lavoro è l'uso di rottami metallici e materiali prefabbricati industrialmente come travi e lamiere di acciaio, che a volte trasforma in strutture massicce del peso di diverse tonnellate, e talvolta in costruzioni in filigrana. Come Brâncuși e David Smith prima di lui, di solito presentava le sue sculture non su piedistalli o piedistalli, ma in piedi direttamente sul pavimento. In questo modo ha ridotto la distanza tra l'opera e lo spettatore e ha aperto la possibilità di riavvicinamento e interazione.




Nell'ambito della mostra curata da Tony Cragg sono esposte undici grandi sculture di Anthony Caro provenienti da varie fasi creative. Tra le opere presentate in due edifici espositivi e nell'area esterna c'è la scultura in acciaio inossidabile lunga otto metri “Double Tent” (1987-1993). La mostra si svolge in collaborazione con l'Anthony Caro Center, che gestisce il patrimonio dell'artista dal 2020.

03/05/24

Sacro giovanile


Il tema proposto in questa collettiva è molto complesso e inizia subito con una grande proposta che poi si affievolisce con gli interventi degli altri artisti che propongono lavori più contenuti. 



Le visioni sono tutte diverse anche se nascono dalla raccolte di poesie di Franco Arminio, “Sacro Minore”, dato dalla curatrice Giulia Turconi come viatico ai giovani artisti invitati. 




Si entra attraversando una tenda rossa con su scritto "Tutto",  opera di Matilde Cassani, che ci introduce nel grande ambiente sonoro di Gilberto Di Liberto, allestito con leggiadre pareti impalpabili, superato questa nuvola, si incontrano le terrose riflessioni di Quyh Lam che dialogano matericamente con lo spazio di quiete di Tiphaine Calmettes e la fonte relazionale di GianMarco Porru.




Nelle piccole sale ci accolgono due interventi narrativi, l'intenso lavoro di Lorenzo Montinaro, un recupero di memorie di luoghi che trasmette forti melanconie. Mentre nella sala accanto Tommy Malekoff sviluppa il percorso dei non-luoghi contemporanei. 




Chiude il percorso un video realizzato con elaborazioni digitali di Lena Kuzmich che miscela natura e trasformazione, identità ed emozioni. 

Il percorso è poi costellato da alcuni lavori di Marisa e Mario Merz poste in dialogo con queste nuove generazioni di artisti. 






02/05/24

«I just don’t like eggs!» Andrea Fraser on collectors, collecting, collections


foto dell'allestimento, fografie di  Jürgen Eheim

Alla Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano è in corso la mostra  «I just don’t like eggs!» Andrea Fraser on collectors, collecting, collections, dedicata alla ricerca dell'artista, scrittrice e pensatrice Andrea Fraser (USA, 1965). 

Il progetto è la prima antologica in Italia su questa interessante artista statunitense, curato da Andrea Viliani con Vittoria Pavesi. Il percorso indaga la figura del collezionista, il collezionismo, il mercato dell'arte e le intersezioni tra collezioni private e pubbliche. 

La mostra comprende opere che attraversano temporalmente l'intera ricerca dell'artista, dalla fine degli anni '80 alle produzioni più recenti, tra cui un’opera inedita concepita appositamente per la mostra. 

Fin dal titolo «I just don’t like eggs!», tratto dal testo della performance May I Help You?, vengono evocati il linguaggio e la mentalità del collezionismo quali espressione di gusto, desiderio, distinzione, possesso, categorizzazione, negazione, esclusività, ed esercizio della scelta come una forma di potere.


foto dell'allestimento, fografie di  Jürgen Eheim

Artista tra le più radicali e influenti della sua generazione, l'impegno pionieristico di Fraser nel campo dell’Institutional Critique indaga le economie sociali, finanziarie e affettive delle organizzazioni, dei settori, dei gruppi e degli individui del mondo della cultura. 

Incarnando performativamente i dati che genera attraverso la sua ricerca, la sua pratica risulta tanto fisica e affettiva quanto critica e intellettuale, avvalendosi degli strumenti dell’umorismo, del pathos e dell'analisi e ricorrendo alla messa in scena discorsiva di dibattiti, azioni performative, copioni, dati e incursioni nei musei che spostano gli standard, i modelli, le regole del sistema dell'arte e ridefiniscono criticamente le nostre relazioni con esso. L'approccio sociologico e psicoanalitico dell'artista diventa così la lente per interrogare il mondo stesso dell'arte e metterne in luce le contraddizioni, le proiezioni, le volontà e i desideri. Il contesto della Fondazione Antonio Dalle Nogare –un'istituzione no-profit originata da una collezione privata con un focus sulle linee di ricerca, prevalentemente occidentali, dell'Arte Povera, Arte Concettuale e Minimal Art –rappresenta il punto di partenza di una mostra che analizza quindi il concetto stesso di arte come merce e le dinamiche stratificate (e spesso contraddittorie) tra artiste/ie collezioniste/i.


foto dell'allestimento, fografie di  Jürgen Eheim

 Rivelando al tempo stesso le connessioni strutturali tra il mercato dell'arte e la concentrazione di ricchezza e benessere, così come tra arte e politica, lamostra di Fraser rappresenta un'opportunità di riposizionare le categorie di cultura, classe, privilegio e la loro istituzionalizzazione sistemica, e di ripensare le nostre posizioni nel campo dell'arte, re-immaginando le strutture e le relazioni al suo interno. Prendendo avvio nell’area d’ingresso della Fondazione, destinata all’accoglienza dei visitatori, la mostra si concentra principalmente nella Sala Commission al piano terra, per poi disseminarsi e infiltrarsi in altre aree dell’istituzione –a volte come uniper-testo, a volte come una meta-mostra –fra cui le gallerie della collezione, la biblioteca, attraverso le sale e i corridoi di passaggio, e nel cortile esterno. «I just don’t like eggs!»si sviluppa così, nella sua dimensione spaziale, analogamente alle opere che presenta, e cioè come un’analisi critica e uno svelamento narrativo dei meccanismi del sistema dell’arte –che definiscono anche l’istituzione stessa che la contiene, la sua collezione, i suoi spazi architettonici, i suoi tempi espositivi e delle sue funzioni pratiche.

01/05/24

The Phair

 




Crese sempre più il consenso per The Phair | Photo Art Fair, che giunge alla sua V edizione, aprendo i suoi spazi da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2024 per la prima volta alle OGR Torino, centro di cultura e innovazione unico in Europa, dedicato alla sperimentazione artistica, musicale, scientifica, tecnologica e imprenditoriale. 

Le OGR Torino riserveranno a The Phair la Sala Fucine, area iconica delle ex Officine per la riparazione dei treni.


L’edizione 2024 di The Phair rappresenta un punto di svolta nel percorso di crescita del nostro progetto espositivo; la scelta di realizzare la Fiera alle OGR, dato il prestigio di cui godono le Officine Grandi Riparazioni, ha imposto a tutta l’organizzazione di The Phair e al Comitato di consulenza la ricerca di gallerie e progetti ancor più interessanti di quanto già non fossero quelli delle edizioni passate” dichiara il direttore Roberto Casiraghi. La collaborazione di The Phair con il Festival Exposed e con le gallerie di TAG renderà Torino una vera e propria palestra d’arte fotografica che obbligherà i collezionisti, i direttori di museo, i critici e curatori ed il pubblico tutto a vere performance atletiche per visitare ogni luogo del circuito.




Come immagine guida di questa V edizione è stata scelta Blue Vignette 4, una fotografia in bianco e nero con pittura a spray dell’artista sudafricano Robin Rhode




Le novità di questa edizione


Una Notte alle OGR Torino / The Phair - Photo Art Fair & Exposed Festival

La prima giornata di The Phair, venerdì 3 maggio, si concluderà con Una Notte alle OGR Torino / The Phair - Photo Art Fair & Exposed Festival, serata organizzata da Club Silencio che animerà gli spazi di OGR dalle ore 18 all’1 tra musica elettronica e giochi a tema. Per l’occasione sarà presente anche lo YouthLAB, l’osservatorio giovanile ideato e promosso da Club Silencio per approfondire la percezione del benessere mentale utilizzando l’arte, la musica, la gamification e la realtà virtuale per raccogliere informazioni utili allo studio. 


Orizzonti Urbani. Visioni e prospettive di otto artiste del territorio 

Con questo progetto The Phair vuole mettere al centro le artiste donne che lavorano sul video e sull’immagine attive sul territorio. L’obiettivo è valorizzare la ricerca artistica internazionale sul video e foto portata avanti da artiste che lavorano a Torino. Verranno rilevate queste energie creative per mezzo di video-interviste, così da creare un racconto vario della scena artistica locale, attraverso gli sguardi di otto donne che hanno interpretato in maniera diversa il concetto di paesaggio estendendolo al concetto di cosmo, di memoria collettiva, di paesaggio sociale, di archivio.


Le artiste intervistate sono Maura Banfo, Roberta Bruno, Monica Carocci, Eva Frapiccini, Marzia Migliora, Marilena Noro, Elisa Sighicelli e Grazia Toderi. Le interviste, un girato di circa due ore, verranno trasmesse in uno schermo all’interno di uno stand dedicato in fiera, nel quale il pubblico potrà ascoltare lo scambio tra le otto artiste e il curatore Lorenzo Bruni. Saranno anche presenti qr code per ascoltare dallo smartphone le singole interviste. 

Il progetto è realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo. 



LA FOTOGRAFIA: rivoluzione e innovazione. Programma di incontri In collaborazione con La Stampa

In collaborazione con La Stampa, The Phair organizzerà quattro incontri dedicati alle innovazioni che la fotografia ha portato in diversi ambiti


A parlare di cronaca giudiziaria e di come prima della fotografia la scena del crimine fosse delineata solo dal disegno, venerdì 3 maggio alle ore 14.00 ci saranno il vicedirettore della Stampa, Gianni Armand-Pilon, il fotoreporter Sergio Solavaggione e i gli avvocati Fulvio Gianaria e Alberto Mittone, autori del libro Giudici e Telecamere - Il processo come spettacolo.  

Sempre venerdì 3 maggio, alle ore 16, saranno ospiti la giornalista Maria Corbi e Cristina Tardito, stilista e founder di Kristina Ti, per indagare il rapporto tra la moda e la fotografia, divenuta elemento essenziale della comunicazione, consegnando all’oblio i “figurini”, disegni ormai poco espressivi rispetto alle immagini.

Si discuterà invece di architettura sabato 4 maggio alle ore 16.00, settore rivoluzionato dal mezzo fotografico e dalle sue declinazioni tecnologiche, con il giornalista Giuseppe Salvaggiulo, l’architetto Mario Cucinella, la ricercatrice Viviana Rubbo e i fotografi Alessandro Guida e Paola Di Bello.  

Infine, a parlare di turismo, settore che ormai non può prescindere da scatti del territorio e dei paesaggi, ci sarà domenica 5 maggio alle ore 16.00 un incontro in collaborazione con la Regione Piemonte, in cui la giornalista Miriam Massone dialogherà con Raffaella Tittone, Direttore Cultura e Commercio Regione Piemonte, Guido Curto, Direttore Consorzio Residenze Reali Sabaude, Renato Balestrino, Consorzio delle Residenze Reali SabaudeEndFragment, il fotografo Dario Fusaro e Marcella Gaspardone, Responsabile Area Marketing, Promozione e Congressuale Turismo Torino.  


La collaborazione con TAG – Torino Art Galleries

The Phair e TAGTorino Art Galleries lavoreranno in sinergia e organizzeranno durante la manifestazione visite guidate riservate ai Guest alle gallerie associate di TAG – Torino Art Galleries che parteciperanno a The Phair, tenute da Elisabetta Chiono, Presidente di TAG.


Inoltre, TAG organizzerà in occasione di The Phair la TAG Art Night, sabato 4 maggio fino alle 23.00, e Art Coffee Breakfast, le colazioni in galleria il 3, 4 e 5 maggio dalle 10.00 alle 12.00. L’ingresso è libero e gratuito alle mostre e alle iniziative organizzate dalle gallerie torinesi associate.


Premio Spada Partners

Il Premio Spada Partners nasce quest’anno dall'iniziativa esclusiva, promossa dallo studio Spada Partners in collaborazione con The Phair, volta a sostenere un artista - senza limiti di nazionalità o età - attraverso l’acquisizione di un’opera che fornisca la più interessante e completa fotografia dei tempi in cui viviamo. 

Nelle parole del Managing Partner e collezionista Roberto Spada: “Collezionare arte moderna e contemporanea è un modo di esplorare i nostri tempi, comprendere nuove idee, concetti e approcci artistici, nonché un’esperienza appassionante e culturalmente arricchente”.

Il Premio sarà volto a evidenziare la capacità dell'artista di coniugare la propria forma espressiva con una elaborazione culturale e sociale contemporanea. L’opera vincitrice verrà acquisita ed esposta in modo permanente negli uffici di Milano, dove trova sede parte della collezione di arte contemporanea dello Studio Spada Partners, e sarà visibile ai clienti e in occasione di speciali aperture al pubblico o su appuntamento.


Acquisizione di un’opera da parte di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Quest’anno la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, oltre a sostenere il programma di ospitalità collezionisti durante The Phair, parteciperà acquisendo un’opera esposta a The Phair che entrerà a far parte della collezione istituzionale.



Le gallerie presenti a The Phair 2024


Anche quest’anno, saranno molte le gallerie italiane e straniere che parteciperanno a The Phair, arricchendo la fiera con le opere di artisti affermati e con produzioni più recenti. Durante i tre giorni di fiera saranno presenti trentanove gallerie di arte contemporanea e di fotografia, selezionate per garantire un elevato livello qualitativo e una proposta organica, provenienti dall’Italia ma anche da Germania, Francia, Montenegro, Svizzera e Principato di Monaco. Ogni galleria presenterà progetti artistici il cui cuore ruota attorno all’idea di immagine, per rendere Torino un polo di riferimento e di confronto sul tema. 


Tra le tante presenti, la galleria Simóndi, fondata nel settembre 2023 da Francesca Simondi a Torino, presenterà le opere di Eva Frapiccini, Mohau Modisakeng e Laura Pugno, legati in questa occasione da una selezione di lavori sul tema del rito. Eva Frapiccini esporrà il suo ultimo lavoro, Forget/Fullness, una serie di fotografie stampate su carta cotone, ispirato al Racconto di un fotografo di Italo Calvino. Presente per la prima volta a Torino, l’artista sudafricano Mohau Modisakeng porterà due opere di una serie dedicata alla montagna sacra Madimatle, che sorge in una zona storica del Sudafrica, storicamente luogo di pellegrinaggi e rituali tradizionali, diventata oggetto di una battaglia tra le comunità autoctone e la società mineraria straniera. Al centro del lavoro Tra le pieghe dell’acqua di Laura Pugno, invece, ci sarà un torrente visto come spazio di riflessione e culla di antichi rituali. 


Tornerà anche quest’anno a The Phair la galleria NContemporary che per questa edizione si affiderà alle opere dell’artista Cristian Chironi. Al centro della ricerca dell’artista c’è da sempre la pratica performativa, che sviluppa tramite una serie di progetti in cui vive in prima persona negli edifici progettati da Le Corbusier in tutto il mondo. Alla fiera porterà alcune opere in cui le pagine dei cataloghi di Le Corbusier appaiono ripiegate su se stesse e poi esposte all’interno di scatole di plexiglass, realizzate esclusivamente utilizzando la tavolozza dei colori applicata dall’architetto nei suoi progetti, con il fine di creare nuove architetture e nuovi punti di vista partendo dal minimalismo. 


Sarà invece dedicato a un tema estremamente attuale, quale il cambiamento climatico, lo stand della Galleria Umberto Benappi. Il progetto espositivo mostrerà le conseguenze devastanti che esso ha sulle aree di montagna e sulle persone che le abitano. Sarà costruita una narrazione incentrata su questi delicati ecosistemi per mettere in luce la loro bellezza e precarietà in epoca contemporanea, attraverso le foto di Paolo Pellegrin, che ha realizzato reportage sui cambiamenti climatici nel paesaggio alpino, Walter Niedermayr, che propone un’analisi del turismo di massa nelle zone di montagna e le sue conseguenze, e Francesca Robiolio, che espone ritratti raffiguranti il cambiamento climatico anche a livello antropologico.


Tra i tanti progetti, al centro della Galleria Franco Noero ci saranno le opere degli artisti Robert Mapplethorpe e del brasiliano Paulo Nazareth, con una presentazione di fotografie selezionate attentamente. Elemento centrale della vita del giovane artista brasiliano è l’atto del camminare, attività percepita come una costante performance che restituisce attraverso le sue opere: fotografie, disegni e installazioni come cronache e diari, cataloghi per immagini. L’arte diventa così espressione della relazione tra le persone e i differenti contesti che le circondano, spesso esplorandone i concetti di etnia e di ideologia, in un’analisi profonda degli squilibri tipici del mondo sia a livello sociale che etico. 


Il ritratto, e i diversi modi di concepirlo, saranno il fulcro del percorso espositivo scelto dalla galleria Jaeger Art, che porterà opere iconiche del leggendario George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda e di ritratto, uno dei più importanti cronisti della Parigi degli anni Venti e Trenta di arte, moda, design, cinema e alta società. Saranno esposte esclusivamente stampe al platino-palladio, notevoli per la loro superficie ricca e opaca, che spazia da neri vellutati a varie tonalità di grigio e a delicati toni di bianco. Accanto a queste opere classiche in bianco e nero, sarà presente un ritratto fotografico contemporaneo di grande formato, frutto della collaborazione tra l'artista Tina Berning e il fotografo Michelangelo Di Battista, e il ritratto di una giovane donna italiana dai capelli scuri, seduta in poltrona vicino alla finestra e rivolta verso la fotografa Ingar Krauss, di cui verranno esposte anche le tranquille nature morte. 


Presente tra le tante anche la galleria NM Contemporary, che porterà alla fiera una selezione di lavori dell’artista Vincenzo Marsiglia, uno dei primi ad aver sperimentato il rapporto tra arte e digitale. Le opere, eseguite nelle città di Roma, Milano e Capalbio, fanno parte del suo progetto in fieri Map Star The World e sarà presente in fiera a disposizione del pubblico il visore di realtà aumentata di ultima generazione della Microsoft che il fruitore potrà utilizzare e muovere nello spazio, creando un legame interattivo diretto tra la realtà fisica e l’opera digitale. Anche lo stand della galleria Giorgio Persano presenterà i lavori di artisti riconosciuti a livello internazionale che da anni collaborano con la galleria: Per Barclay, Paolo Cirio e Susy Gómez. Ognuno di loro ha recentemente esposto da Giorgio Persano, sperimentando con il mezzo fotografico e portando avanti la personale ricerca artistica.


Saranno esposte le opere di tre artisti selezionati nello stand di A.Galerie a creare un racconto sul diverso modo di interpretare la realtà. Le opere di Elliott Erwitt mostreranno la fascinazione per una New York industriosa, divenuta di recente capitale culturale dell'occidente, dove si avvicendano opere monumentali e dove lo spazio residuo dell'uomo è quello interiore, ora scherzoso, ora romantico. Gli scatti di Steve Shapiro racconteranno un aspetto del presente appena passato e ancora oggi attuale, il cinema e l'iconografia delle star, un elemento essenziale della cultura di massa. Uno sguardo dalla contemporaneità sarà fornito da Alessandro Vasapolli, le cui foto non immortalano elementi della realtà e tuttavia raccontano del rapporto dell'artista con essa.



The Phair è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino e con il sostegno di Camera di Commercio di Torino e Unione Industriale Torino.


Il Programma Culturale è realizzato grazie al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo.


Il Guest Program è realizzato grazie al contributo della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.


Media partner: La Stampa e il Giornale dell’Arte.



Maggiori informazioni su programma e biglietti sono disponibili in loco e online:

https://www.thephair.com/info/


Per partecipare all’evento di Club Silencio è necessario accreditarsi attraverso il sito: www.clubsilencio.it/next-event



THE PHAIR 

2 maggio 2024  Preview e Opening su invito 

Apertura al pubblico : 3 – 4 – 5 maggio 2024   ore 12.00 – 21.00   ultimo ingresso 20.30

OGR – Officine Grandi Riparazioni

Sala Fucine Ingresso: Corso Castelfidardo, 22 – Torino